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Modica: le necropoli romane, il territorio, gli empori e i relitti

Modica in età romana (IV sec. d.C.) è ben rappresentata dai reperti conservati nelle vetrine 13 e 22 (Cava Ispica e Treppiedi).

Nella vetrina 13 è esposto un gruppo di reperti che conferma la continuità di vita a Cava Ispica anche in Età Classica e Romano-Imperiale. Questa valle fu inoltre famosa, nel Settecento, come apprezzata meta, dotata di grotte rupestri, dai viaggiatori dell'epoca. È esposta parte del rimanente corredo funerario della catacomba della Larderia, (scavo Soprintendenza 1982): un disco di lucerna con amorini vendemmianti, un piccolo gruzzolo di monete, forse un vero e proprio «tesoretto» (recuperato e donato da Giovanni Modica Scala nel 1976) con emissioni di Costante (347-348), Gallo Cesare, Costanzo II, e Giuliano (350-361). Sul ripiano basso sono esposte macine, accette, asce e un pithos con grappa in piombo.

Nella vetrina 22 sono esposti reperti di età ellenistico-romana e tardoantica provenienti da recuperi effettuati nella "località Treppiedi" durante gli anni '60: una statuetta fittile, lucerne a becco rotondo, brocche, ciotole in sigillata africana, anforette con decorazione a rotella. Sul ripiano alto, sulla destra, è esposta l'iscrizione funeraria di Dionysa insieme a brocchette in vetro e una lucerna, provenienti da un ipogeo, mentre sul ripiano inferiore è esposta una scodella frammentaria in sigillata africana C 5 ( V sec. d. C.).

Nella vetrina 24 sono presentati i corredi della necropoli romana di località Ciarciolo (recuperi 1972-1977) databili dal III al V sec. d. C.: sul ripiano alto sono esposte coppe in vetro, un fiaschietto in vetro (III-IV sec. d.C.) e una collana in pasta vitrea; sul ripiano di mezzo e su quello più in basso sitrovano coppe, brocche e anforette. Anfore romane tipo Lanboglia 2, Dressel 2/4, Keay XXIII del III e II sec. d.C., e anfore greche, puniche, corinzie (tipo B, del IV sec. a. C.) da Pozzallo sono esposte nella sala 5, prima e dopo la vetrina 25. Alcuni colli di anfore di tipo massaliota (IV sec. a.C.) e anfore databili dal VI al VII sec. d.C. (tipo Dressel 6) sono esposti nella vetrina 25. Queste anfore testimoniano la vitalità commerciale degli empori (Pozzallo, Porrello, Punta Castellazzo) lungo la costa modicana dall'età arcaica all'epoca tardo­ romana. Nelle vetrine 26 e 27 sono esposte ceramiche da Giarratana (anfore, coppe e brocche databili all'età ellenistica) e da varie altre zone (Camarina, Castiglione, Mazzarrone). Nella vetrina 21 sono presentati vari materiali di cui si sconosce la provenienza: nuclei di selce, schegge di lavorazione e strumenti di selce, vasi preistorici (ripiano basso), pesi da telaio, lucerne, un guttus, olpai (ripiano di mezzo), anfore greco-italiche e lucerne varie (ripiano alto). Alle pareti pannelli didascalici su Modica e il suo territorio, sulla tipologia delle tombe funerarie della necropoli di Treppiedi e sulla necropoli di Michelica (scavi P. Orsi - 1906)

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